Per la Ferrari anche il Gran Premio del Giappone è stata una via crucis, ma si può tornare a sperare grazie a delle voci di mercato.
Sono trascorse solo tre gare dall’inizio del mondiale 2025, ma c’è già la sensazione che per la Ferrari il mondiale resterà, ancora una volta, un’utopia. La SF-25 è un’auto lenta, come ha fatto capire Charles Leclerc, alla faccia delle dichiarazioni di Frederic Vasseur, il quale continua a parlare di un fantomatico potenziale da estrarre, che ormai si è capito non essere presente in quest’auto. Dopo l’ennesimo inverno fatto di proclami, il giudizio della pista corrisponde ad una secca bocciatura per il Cavallino.
Abbiamo perso il conto delle fallimentari gestioni che si sono susseguite a Maranello in questi anni, con tecnici e team principal che hanno affollato i corridoi della Gestione Sportiva senza riuscire a cavare un ragno dal buco. La carriera di Leclerc appare segnata, quella di Lewis Hamilton può uscirne ridimensionata se non si troverà un modo per tornare a vincere, anche alla luce del fatto che per i nuovi regolamenti 2026 tutti danno per favorita la Mercedes. Ed è ormai palese che il reparto tecnico debba ancora subire degli aggiustamenti.
La Ferrari di Frederic Vasseur ha tagliato ogni punto di contatto con la vecchia gestione di Mattia Binotto, puntando su un nuovo direttore tecnico come Loic Serra, ma anche su tanti altri innesti di nomi meno noti, ma fondamentali per far riguadagnare, almeno sulla carta, competitività alla Scuderia modenese. Tuttavia, il colpo del secolo Adrian Newey non è stato portato a termine, con Vasseur che lo scorso anno fece capire, senza troppi complimenti, che il Cavallino non avrebbe avuto bisogno del vulcanico progettista britannico. Peccato però che la pista abbia dato delle risposte ben diverse.
Secondo alcune indiscrezioni, la Ferrari avrebbe riaperto il corteggiamento a Pierre Waché, il direttore tecnico della Red Bull, ex braccio destro di Newey e da molti definito un mago della meccanica. Vasseur e Waché sono stati pizzicati a chiacchierare più volte nel paddock tra Melbourne e Shanghai, ed alcune fonti di informazione parlano di un possibile, nuovo assalto della casa italiana all’ingegnere transalpino. Al momento, non ci sono ulteriori conferme, ma c’è solamente una certezza. Questa squadra non è all’altezza e non basterà qualche piccolo correttivo per riportare la Rossa al vertice. Servono professionisti affermati e vincenti.
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