Stellantis perde il confronto con i cinesi? C’è qualcosa che mette già in allarme tutti

Il gruppo Stellantis ha sviluppato delle batterie allo stato solido per la Dodge Charger Daytona EV, ma i risultati non sono super.

Le auto elettriche non decollano, ma i costruttori non possono certo permettersi di interrompere il loro sviluppo a questo punto. Il gruppo Stellantis ha investito su queste tecnologie e sta sviluppando le batterie allo stato solido, in collaborazione con Factorial. I vertici della holding multinazionale olandese parlano un gran bene di questa nuova tecnologia, che apporterà diversi vantaggi alle BEV.

Stellantis crisi nera
Stellantis riscontro preoccupante (ANSA) – Renaultnews.it

Anche la Toyota ed i marchi cinesi lavorano a spron battuto sulle batterie allo stato solido, che possono permettere di raggiungere autonomie più lunghe e ricariche più rapide, oltre ad avere costi di produzioni minori. Stellantis vuole adottare sulla innovativa Dodge Charger Daytona EV, la seconda auto elettrica del brand a stelle e strisce, dopo lo scarso successo della prima versione della Charger elettrica. Il gruppo automobilistico ha da poco confermato che presto verrà lanciata una flotta pilota di Dodge Charger, che saranno spinte, appunto, da batterie allo stato solido entro il 2026.

Stellantis, ecco il confronto con le batterie cinesi

Secondo quanto comunicato da Stellantis, lo sviluppo sta procedendo secondo i piani, ma ci sono altri problemi. Il confronto dei dati diffusi con quelli dei produttori cinesi fotografano un netto ritardo, con i brand del paese del Dragone che si confermano su un altro pianeta, almeno per ora. Collaborando con Factorial, la holding multinazionale olandese vuole far debuttare questa tecnologia sulle Dodge di serie entro la fine di questo decennio, validando celle da 77 Ah, capacità di offrire una densità energetica di 375 Wh/kg, con una durata di oltre 600 cicli.

Batterie allo stato solido confronto preoccupante
Batterie allo stato solido in mostra (Stellantis) – Renaultnews.it

La velocità di ricarica, dal 15% al 90%, è pari ad un tempo di soli 18 minuti, un dato molto positivo, così come la capacità di mantenere una certa efficacia nel loro funzionamento con temperature che vanno dai -30 ai +45 gradi. Secondo Siyu Huang, il CEO di Factorial, il vero traguardo sarà bilanciare aspetti come l’elevata durata, l’alta densità energetica, la sicurezza e la ricarica rapida, tutto da offrire in un prodotto singolo. Stellantis si dichiara all’avanguardia su questo fronte, ma la Cina pare essere ben più avanti, con Chery che sta sviluppando batterie da 600 Wh/kg, mentre SAIC e GAC che stanno lavorando su celle da almeno 400 Wh/kg entro il 2026. Dunque, per pareggiare i conti con i costruttori orientali c’è ancora molto da fare.

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