Il mondo dell’auto trema: il passaggio da Stellantis al colosso cinese rimette in gioco tutti gli equilibri in un mercato già fortemente turbolento.
Nel settore automotive le grandi manovre non si fermano mai. Come pedine su una scacchiera globale, manager e dirigenti si muovono seguendo strategie che spesso nascondono significati più profondi. Questa volta il terremoto arriva dalla Cina, o meglio, porta alla Cina.
BYD, il gigante asiatico che sta conquistando il mercato delle auto elettriche come un’onda silenziosa ma inarrestabile, ha messo a segno un colpo che fa rumore. Un colpo che sa di beffa per Stellantis, che perde una delle sue figure chiave proprio mentre il mercato europeo diventa sempre più competitivo.
La mossa del dragone
Dal primo dicembre 2024, Maria Grazia Davino prenderà le redini di un territorio strategico per BYD. Germania, Svizzera, Polonia, Austria e Repubblica Ceca: mercati cruciali dove il costruttore cinese vuole lasciare il segno. Non poteva scegliere persona migliore. Davino conosce questi territori come le sue tasche, avendoci lavorato per anni. Sa come funzionano, conosce i gusti dei clienti, capisce le dinamiche commerciali.
La sua storia in Stellantis parla chiaro. Prima Group Managing Director nel Regno Unito, poi Senior Vice President per le vendite in Europa. Ha gestito il lancio di nuovi modelli, ha coordinato strategie di marketing, ha fatto crescere i numeri. Come un direttore d’orchestra che sa far suonare insieme strumenti diversi, ha dimostrato di saper gestire marchi e persone con uguale maestria.
Per BYD è un acquisto che vale oro. Stella Li, numero due dell’azienda, lo sa bene. Non a caso parla di “leadership visionaria” riferendosi a Davino. Sa che per conquistare l’Europa non bastano solo ottime auto elettriche. Servono persone che conoscano il mercato dall’interno, che sappiano come pensano i consumatori europei, che abbiano esperienza nel gestire reti di vendita complesse.
È un segnale forte quello che arriva da questa nomina. I costruttori cinesi non si accontentano più di esportare auto. Vogliono talenti, competenze, know-how. Come api operose, stanno costruendo squadre sempre più forti, mescolando l’efficienza orientale con l’esperienza occidentale. E mentre i brand storici europei cercano di difendere le loro posizioni, BYD fa un altro passo avanti nella sua marcia silenziosa verso la leadership del mercato elettrico.
La partita è appena cominciata, ma le prime mosse sono già state fatte. E questa mossa del dragone potrebbe rivelarsi decisiva per il futuro dell’automotive in Europa.