Il sistema produttivo del settore auto in Italia è già al collasso, ma presto tutto potrebbe precipitare una volta per tutte.
L’industria italiana dell’auto era al top sino a pochi anni fa, grazie alla presenza di tanti marchi amati in tutto il mondo, noti per l’eleganza, le prestazioni e per la magia che ogni vettura riusciva a trasmettere. Non c’è bisogno di scomodare per forza le supercar di Ferrari e Lamborghini, dal momento che anche marchi come Alfa Romeo, Lancia e FIAT erano maestri sul fronte del design, mentre ora sono l’ombra di loro stesse. La produzione di vetture in Italia è ormai ai minimi storici, e la situazione rischia di peggiorare nel corso degli ultimi anni.

John Elkann, presidente di Stellantis, unico produttore di auto in Italia, ha promesso maggiori investimenti dalle nostre parti, ma intanto nel 2024 la produzione è crollata sotto il mezzo milione di unità, cosa mai accaduta in anni recenti. Secondo quanto emerso in queste ore, l’industria dell’auto italiana sarebbe a serio rischio, e potrebbe collassare in pochissimi anni. Il degrado degli ultimi anni ha favorito un calo sempre più marcato, ed ora la situazione si è fatta molto seria.
Auto, il 2030 potrebbe essere l’anno del disastro in Italia
Secondo uno studio commissionato da ECCO e da Transport and Environment, la situazione per l’Italia è critica. Senza una spinta in direzione dell’auto elettrica, l’industria crollerà del tutto entro il 2030. Dunque, c’è il serio pericolo che tanti altri posti di lavori vadano perduti e che altri siti produttivi vengano chiusi. Il calo stimato della forza lavoro sarebbe pari al 56-58%, il che significa tagliare qualcosa come 7,49 miliardi di dollari sul fronte della produzione, un vero e proprio tracollo. La ricerca è stata svolta dalla Scuola Superiore S. Anna di Pisa e dal Centro Ricerche Enrico Fermi di Roma. C’è bisogno, secondo lo studio, di velocizzare la diffusione dell’auto elettrica.

Occorre puntare su misure come gli incentivi per la loro vendita, ma anche sul leasing social di cui si era parlato già alla fine del 2023, ma è necessaria una spinta ben più importante in tal senso. Servono, inoltre, leve fiscali utili per sostenere la produzione ed anche per aumentare le flotte aziendali. In poche parole, anche se al giorno d’oggi ci sembra un paradosso, l’auto elettrica è la tecnologia che potrebbe salvare l’Italia dalla morte definitiva del settore delle quattro ruote sotto il profilo produttivo ed industriale.