Lewis Hamilton è sbarcato nell’universo Ferrari dopo una intera carriera all’ombra della Mercedes. Ecco la sua strana passione notturna.
Lewis Hamilton ha vissuto una carriera piena di alti ma condita anche di bassi atroci. Le sconfitte nel 2007, 2016 e 2021 rimarranno una ferita che porrebbe ricucirsi solo con la vittoria di un Mondiale al volante della Ferrari. A quel punto supererebbe Michael Schumacher e si ricucirebbe quell’ottavo sigillo che sentiva già suo nel 2021.

Il fenomeno di Stevenage ritiene di essere stato defraudato ad Abu Dhabi 2021 e da allora qualcosa si è rotto nella testa del campione. È tornato a vincere due gare nel 2024, tuttavia ha avuto bisogno di un passaggio in Ferrari per tornare, nuovamente, a vivere delle forti emozioni. Al traguardo della SR della Cina è parso, visibilmente, emozionato per il primo successo sulla Rossa. Dovrà confermarsi in una sfida domenicale, tuttavia non sembrano esserci i presupposti tecnici per una terza fase di carriera brillante. Almeno nel 2025 Lewis e Charles dovranno soffrire lo strapotere della McLaren.
Gli highlight della storia di Lewis Hamilton potrebbero rimanere legati ai trionfi della scorsa era ibrida dove la Mercedes era l’auto da battere. Una nuova generazione di giovani affamatissimi ha fatto capolino sulla griglia e, per una volta, anche Hamilton ha volto lo sguardo al passato in occasione di una intervista su Vogue dove ha figurato sulla copertina della nota rivista. L’anglocaraibico ha raccontato le sue passioni e i momenti felici vissuti in un’epoca dove ogni eccesso era consentito.
Le passioni di Hamilton
Sul magazine americano in vista del MET Gala il pilota della Ferrari ha ricordato: “Ci siano tanti modi per presentarsi da uomo, non solo tradizionalmente maschili. Gli uomini neri hanno sempre dovuto essere più eccellenti rispetto alle controparti bianche”. Da ragazzo, usciva di casa vestito in un modo “per poi cambiarmi lungo la strada con look larghi e sgargianti e trascorrevo le notti più belle della mia vita”.

“Quando ho firmato per la F1, mi era permesso vestirmi solamente con le divise del team ed era orribile. Non mi sentivo a mio agio e non riuscivo ad essere me stesso. Alla fine ho avuto il coraggio di superare questi limiti e dire: “Voglio andare in pista come desidero. Ora sono qui, non vi potete liberare di me o cambiare il mio modo di vestire. La resistenza è stata enorme, ma quando il nostro sport ha visto l’impatto della mia piccola passerella, gli altri piloti hanno fatto lo stesso”, ha concluso Lewis.