Tra i tanti segreti del re dei quiz Mediaset, ce n’è uno che riguarda una passione automobilistica coltivata con rara fedeltà da oltre trent’anni.
La televisione italiana ha i suoi pilastri, quei volti che sembrano esserci sempre stati. Gerry Scotti è uno di questi, con quella sua risata che scalda il cuore e quel modo di fare che lo rende più un amico di famiglia che un personaggio dello spettacolo. Una presenza familiare che ci siamo abituati a conoscere.
Lo vediamo ogni sera a Caduta Libera, lo ritroviamo a Tu si que vales, sempre con quella capacità unica di essere sé stesso. Ma c’è un aspetto della sua vita che pochi conoscono, un dettaglio che rivela molto della sua personalità. Come un vecchio amico che non tradisce mai le proprie abitudini, Gerry ha una fedeltà particolare quando si parla di automobili.
Correva l’anno 1987 quando tutto ebbe inizio. In quel periodo la televisione italiana stava cambiando volto, e anche Gerry muoveva i primi passi verso il successo. Fu proprio allora che acquistò la sua prima Porsche Carrera. Non poteva immaginare che quel modello sarebbe diventato una costante nella sua vita, come un ritornello che non ti stanchi mai di canticchiare.
Da quel momento, con la regolarità di un orologio svizzero, ogni tre anni Gerry rinnova questo appuntamento speciale. Non cerca alternative, non si lascia tentare da altri modelli. La Carrera è diventata la sua firma su quattro ruote, un po’ come il suo sorriso è diventato il marchio di fabbrica in televisione.
“Ho un debole per le Porsche Carrera”, ammette con la semplicità che lo contraddistingue. E in effetti, mentre altri personaggi dello spettacolo riempiono i loro garage di auto diverse come fossero figurine da collezione, lui resta fedele alla sua scelta. È un po’ come quando si trova quel ristorante perfetto: perché cercare altro?
La Carrera, d’altronde, non è una macchina qualunque. È un concentrato di eleganza e potenza, come un abito su misura che non passa mai di moda. Ha quel fascino senza tempo che si sposa alla perfezione con lo stile di Gerry, mai sopra le righe ma sempre impeccabile.
Questa fedeltà automobilistica racconta molto dell’uomo dietro il conduttore. Lui ha scelto la strada della costanza. Non serve avere un garage pieno di auto diverse quando hai trovato quella giusta, quella che ti fa battere il cuore ogni volta che giri la chiave nel cruscotto.
È un po’ come il suo rapporto con il pubblico: una volta trovata la formula giusta, quella che funziona, non serve stravolgerla. Basta coltivarla con cura, rinnovarla quando serve, ma mantenendo sempre quella sostanza che l’ha resa speciale fin dall’inizio.
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