Alcuni esperti hanno posto la Ferrari Purosangue in sfida con tre SUV del gruppo Volkswagen. Scopriamo come è andata la gara.
Era il 13 di settembre del 2022 quando la Ferrari svelò al mondo una delle auto più discusse della propria storia. Stiamo parlando del SUV Purosangue, spinto dal motore V12 posizionato anteriormente, il primo modello a ruote alte della storia del Cavallino. Inoltre, si tratta della prima vettura di Maranello dotata di cinque porte, una vera e propria rivoluzione nella gamma del brand italiano, che a molti appassionati non è andata giù.
Come anticipato, il motore è un vero portento, essendo un V12 aspirato a benzina, derivato dalla 812 Superfast. La potenza è di 725 cavalli per una velocità massima di 310 km/h, con una coppia di 716 Nm ed uno scatto da supercar, in grado di portare il SUV Purosangue da 0 a 100 km/h in appena 3,3 secondi. Il motore della Ferrari in questione è abbinato ad una trasmissione DCT ad otto rapporti a carter secco, mentre il design è stato curato dal Centro Stile del Cavallino sotto la sapiente guida di Flavio Manzoni. Il modello è stato molto apprezzato dai clienti, ma è uscito sconfitto da un interessante confronto che ha fornito dei risultati a sorpresa.
I ragazzi del canale YouTube “carwow” hanno deciso di far sfidare la Ferrari Purosangue contro tre SUV ad alte prestazioni del gruppo Volkswagen. Stiamo parlando, per essere precisi, della nuova Lamborghini Urus SE Plug-In Hybrid, della Porsche Cayenne Turbo E-Hybrid e dell’Audi RSQ8 Performance. Le vetture ibride hanno un peso di quasi 2,5 tonnellate, cosa normale considerando la presenza delle batterie, ma proprio grazie alla parte elettrica sono riusciti a fare la differenza nelle gare di accelerazione. La Purosangue è stata abbastanza deludente nel confronto, con Audi e Lamborghini che l’hanno battuta di un decimo nel raggiungere il quarto di miglio, un risultato a sorpresa.
La battaglia però è stata vinta dalla Porsche, che è stata di un decimo più rapida delle due rivali e di due decimi rispetto al SUV Purosangue. La Ferrari si è rifatta nelle prove di frenata, essendo molto più leggera data l’assenza di sistemi ibridi, ma sul fronte prestazionale, ha dimostrato di pagare qualcosa sulla caccia al quarto di miglio. Stiamo comunque parlando di una sfida molto equilibrata, in cui i dettagli hanno fatto la differenza. Vi consigliamo di godervela attimo dopo attimo.
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