La F1 vedrà l’avvento di power unit del tutto nuove nel 2026, ma c’è ancora molta incertezza. Previsti nuovi incontri tra FIA e team.
Il mondiale di F1 targato 2025 segnerà la fine di un’epoca, vale a dire quella delle power unit ibride di prima generazione, lanciate nel 2014. Dopo un inizio stentato, questi motori V6 turbo-ibridi hanno raggiunto dei picchi di performance notevoli, ed un’affidabilità che mai era stata tocca in passato. Tuttavia, nel 2026 ci troveremo al cospetto di unità propulsive diametralmente diverse, e che già stanno facendo discutere, provocando un certo malcontento tra le varie squadre.
Secondo alcune indiscrezioni circolate in questi mesi, la Mercedes sarebbe in chiaro vantaggio sulla concorrenza, ma alcune simulazioni sulle nuove monoposto parlano di un crollo di performance, che le renderebbe simili, in termini di tempo sul giro, alle attuali Formula 2. In queste settimane, si è parlato anche di un possibile ritorno dei V10 in F1, ma l’idea è stata per il momento fermata, visti i grandi investimenti fatti dai costruttori sulle nuove power unit. Tuttavia, la FIA intende vederci chiaro, dal momento che le squadre stanno palesando parecchi dubbi riguardanti i motori che vedremo presto in azione.
Secondo quanto riportato dal sito web “TheRace.com“, questa settimana si terrà una riunione tra i vertici della F1 e le squadre, in cui si discuterà la possibilità di modificare la proporzione tra motori termici ed ibridi. C’è infatti il pericolo che, in molti casi, le auto possano trovarsi senza energia durante il giro. Al momento, la ripartizione di potenza nei nuovi motori è al 50/50 tra parte termica ed elettrica, ma non mancano le preoccupazioni. Su piste più veloci, come Monza o Spa-Francorchamps, le simulazioni evidenziano la possibilità che le auto si ritrovino senza spinta sui lunghi rettilinei. Una figura di questo tipo, ovviamente, getterebbe fango sulla massima categoria automobilistica.
Le squadre di F1 starebbe dunque facendo pressione sulle FIA, in modo da riconsiderare una differente ripartizione della potenza. Il rapporto 50/50, secondo quanto emerso, potrebbe essere mantenuto solo nelle qualifiche. Per la gara, invece, si punterebbe su un 64 per il termico e 36 per l’elettrico, riducendo a 350 a 200 kW la potenza espressa dalle batterie. Christian Horner, team principal della Red Bull, che il prossimo anno presenterà una power unit fatta in casa, spinge in questa direzione, mentre Toto Wolff della Mercedes vuole mantenere invariato quanto era stato deciso in passato.
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