Il gruppo Stellantis ha sin troppi problemi da affrontare in questa fase, ed i problemi ai motori fanno partire i risarcimenti.
La crisi impazza all’interno del gruppo Stellantis, e chi pensava che il 2025 sarebbe stato l’anno del riscatto è costretto, almeno per ora, a ricredersi. Le vendite dei primi mesi del nuovo anno sono state pessime, addirittura in calando rispetto ad un 2024 già molto complicato, e la dirigenza brancola nel buio. Entro fine giugno sarà annunciato il nuovo CEO, che andrà a prendere il posto del dimissionario Carlos Tavares, il quale ha lasciato la propria carica ad inizio dicembre.
Attualmente, quel ruolo è ricoperto da John Elkann, che oltre ad essere il presidente è anche CEO ad interim, in attesa che si cavi un ragno dal buco, selezionando un nuovo amministratore delegato. Nel frattempo, oltre che pensare a come risolvere le problematiche di mercato, Stellantis è costretta ad elargire i primi risarcimenti per i guai accusati dai motori PureTech, di cui si è parlato infinitamente in questi mesi. Secondi quelle che sono le stime più recenti, più di 4 milioni di veicoli hanno avuto guai all’1.2 PureTech, ma ora è arrivato un aggiornamento importante per i clienti danneggiati.
Dei quattro milioni di modelli affetti da problematiche ai motori PureTech 1.2, circa 750.000 sono stati venduti in Spagna, ed qui che scatteranno i risarcimenti. L’associazione spagnola Afestel ha ottenuto risarcimenti per oltre 170.000 euro, un bel guaio per Stellantis, e la sensazione è che la battaglia legale sia soltanto all’inizio. Ma quali sono i problemi che affliggono questi motori? Tutto è legato ad una strana e pericolosa miscelazione di benzina nell’olio lubrificante, che causano gravi problemi di sicurezza. Il problema compromette il regolare funzionamento della cinghia di distribuzione, provocando ostruzioni al motore.
In questo modo, si generano guai ai freni, ma anche problemi alla guida ed una completa rottura del motore, che si è verificata nei casi peggiori in assoluto. Pensate che nella sola città spagnola di Vigo sono partite ben 250 azioni legali, e l’associazione ha affermato: “Continueremo a combattere fino al ritiro definitivo di questi motori che si sono dimostrati difettosi dal mercato dell’auto“. Una brutta gatta da pelare per Stellantis, che dice di aver risolto il problema sui nuovi modelli,  ma per quanto concerne la questione risarcimenti, si tratterà di una spesa non da poco in un momento complicato.
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